Una scuola nuova per una nuova società: ecco tutto quello che va cambiato
La nuova scuola richiede un diverso modello di apprendimento, basato principalmente (anche se non esclusivamente) sulla costruzione (possibilmente sociale) della conoscenza, che implica partecipazione e collaborazione. Insomma, una scuola attiva in cui gli studenti, non solo ascoltano, leggono e ricordano, ma lavorano e apprendono, sia in modo individualizzato, sia in modo collaborativo, utilizzando tutti gli strumenti che trattano la conoscenza, e soprattutto gli oggetti digitali.
E anche il ruolo degli insegnanti cambia. Il nuovo insegnante è un progettista e gestore di ambienti di apprendimento, in cui gli studenti sono impegnati nella realizzazione di un prodotto, di un servizio o nella soluzione di un problema, attività che per essere svolte efficacemente richiedono una digital literacy che consenta di accedere alle risorse educative in rete, di usare gli strumenti per la produttività individuale (editori di testi, di immagini, di video, fogli di calcolo ecc.), di usare i linguaggi richiesti dai diversi media.
Non basta più saper leggere, scrivere e fare di conto: docenti e studenti di questa scuola devono essere digital literate. Ma allora anche gli scopi della scuola primaria e secondaria di primo grado devono cambiare, non solo alfabetizzare le masse, ma renderle digital literate. E qui si apre un universo nuovo: il ripensamento delle finalità della scuola per adeguarla a una società diversa da quella in cui si era sviluppata e alle cui esigenze rispondeva.
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