Scuola digitale, l’Italia ha frenato: ecco le prospettive 2019
La scuola, dopo la rivoluzione digitale, non può più essere quella di prima e non basta, ovviamente, inserire come palliativo una LIM e o dei tablet spesso con valore esclusivamente “ornamentale”.
La “crisi dei fondamenti” della didattica nell’epoca della Digital augmented education è infatti molto radicale, vediamo in che senso.
Nell’epoca della “rivoluzione informazionale” dispiegata del Social Web, dei Big Data e della Internet of things, non è solo l’industria italiana a dover divenire 4.0.
Inoltre, lo stile di apprendimento partecipativo dei “nativi digitali” non è più compatibile con l’idea che lo stesso sia un fatto individuale in un mondo in cui viene sempre più enfatizzata l’attitudine alla condivisione dei saperi ed al team working.
Per farlo occorre spingere sull’innovazione culturale e sulla formazione alla cultura tecnologica e scientifica prima che sulla innovazione didattica stessa.
E’ necessario, cioè, che venga data piena realizzazione ai presupposti teorici e metodologici del Piano Nazionale Scuola Digitale e che vengano investite tutte le poste di bilancio che sono state individuate dal suo piano attuativo quadriennale.
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