Bambini smartphone-dipendenti, l’allarme e il ruolo della scuola
Ormai il telefono è la prima cosa che si guarda al mattino e l’ultima prima di andare a dormire. Le ricerche ci dicono che gli adulti utilizzano i loro telefoni non soltanto durante le loro attività di vita quotidiana come ad esempio, nelle riunioni o a pranzo, ma anche quando sono in presenza dei loro figli (Winnick, 2016).
Utilizzare un dispositivo mobile in età adulta non è come farlo nella prima infanzia, ovvero quando il bambino è in un momento di crescita e di maturazione del processo neurale e sta strutturando le reti connettomiche del suo Sé. Inoltre, ad alimentare questa situazione di grande allarme, sono le sempre più diffuse situazioni educative in cui ad esempio genitori, per far mangiare il proprio piccolo o per parlare con altri adulti al parco giochi, trovano l’immediata soluzione nel chiedere aiuto ad una tecnologia digitale.
Dunque, i primi a subire gli effetti di un uso non consapevole dei device elettronici sono spesso gli adulti stessi, che quindi non riescono a gestire il processo “educativo” nell’utilizzo della tecnologia.
E se gli adulti non riescono a “educare” all’uso consapevole, è la scuola che deve intervenire.
Che cosa sta accadendo nelle situazioni educative? Ormai sono noti molti degli effetti positivi del digitale su aspetti dell’apprendimento (come memoria, percezione, motivazione) soprattutto se questi strumenti sono guidati bene didatticamente.
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