Ecco come la scuola dovrebbe promuovere le competenze trasversali

Come avviene per le competenze cognitive o tecniche (hard skills), i livelli di partenza e la propensione all’apprendimento delle soft skills non sono uguali per tutti, con differenze tra bambini di estrazioni socio-economiche diverse già visibili in età prescolare e scolare.

Ecco come la scuola dovrebbe promuovere le competenze trasversali

Per ridurre le disuguaglianze la scuola può avere un ruolo centrale agendo anche sull’apprendimento di competenze trasversali.

Cosa serve alle scuole per assumere questo ruolo? Tempo, fondi e personale specializzato, oltre alla capacità di gestire queste tre risorse.

Se l’obiettivo è realmente educare gli studenti alle competenze trasversali, non è chiaro perché oberare ulteriormente il personale insegnante, già carico di obblighi, invece di utilizzare le risorse date dall’autonomia scolastica – le ore e l’organico dell’autonomia. In tal modo, le scuole interessate potrebbero chiamare uno specialista esterno che attivi un corso specifico, volto a stimolare tali competenze.

Serve però più pragmatismo nel considerare l’attuale sistema di lifelong learning dei docenti e di utilizzo delle risorse dell’autonomia. Introdurre figure specializzate sullo sviluppo di competenze non-cognitive può da un lato ridurre il carico di lavoro sugli insegnanti, dall’altro garantire uno standard di qualità simile tra le scuole e gli alunni partecipanti.

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