E’ arrivato il momento di occuparci del futuro dei bambini
Dopo un periodo di tregua, eccoci, nuovamente, dentro ad un uragano. Il virus è tornato. E ancora, niente sport, niente feste, niente amici, niente incontri, niente abbracci. La parola d’ordine è attenzione.
Tutti a meravigliarci per il comportamento dei bambini.
Ma il loro mondo interno, come è cambiato? Cosa pensano? Come vivono questi giorni?
Il nostro modo di vivere ha un profilo basso. Casa, lavoro e ancora casa.
I bambini e le bambine stanno vivendo la nostra ansia, le nostre incertezze, la nostra perdita di fiducia.
Siamo noi adulti, genitori ed educatori ad essere i custodi del loro futuro e abbiamo un compito arduo. Fare di tutto affinché riescano a vederlo, o almeno a intravederlo tra le maglie delle nostre proteste, delle nostre ansie, delle nostre recriminazioni, delle nostre perdite. Dobbiamo parlare, non nascondere.
Spiegare, affrontare l’attuale, renderli partecipi e consapevoli, senza farli cadere nei nostri drammi personali, per quanto grandi essi siano. I bambini, i ragazzi e le ragazze si nutrono della speranza, devono vivere, giocare, sporcarsi, innamorarsi. Questo accadrà ancora, succederà.
Glielo dobbiamo ripetere come un mantra. Passerà, ancora. Ce la possiamo fare, ancora.
Occorre essere presenti e solidi perché mai, come in questo momento, i più piccoli, hanno bisogno di una guida sicura, stabile, che dica loro che è un momento difficile, che passerà. Abbiamo il dovere di ascoltarli perché i nostri figli non sono così forti e resilienti come immaginiamo. Sono solo molto abili ad adattarsi.
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