Se la scuola chiude ancora è perché abbiamo fallito tutti

A prescindere dagli specifici provvedimenti, le scuole si avviano verso una nuova chiusura, almeno parziale, perché non siamo stati in grado di costruire loro intorno un cordone di sicurezza. Dovevano essere la priorità, come ripeteva ogni politico nel pieno dell’estate e della corsa ai banchi con le ruote, saranno le prime a risvuotarsi.

Se la scuola chiude ancora è perché abbiamo fallito tutti

Eppure gli ingredienti richiesti non erano fantascientifici: incrementare corse e capienza dei mezzi pubblici, scaglionare con efficacia ingressi e uscite (magari anche a turni alternati, mattina e pomeriggio), partire con un programma di screening con tamponi rapidi nelle classi dove fosse segnalato un caso di positività per alleggerire il sistema degli esami molecolari e non bloccare intere classi o istituti.

Tranne che per chi ci ha lavorato, la scuola non è mai stata in cima alla lista delle priorità ma delle preoccupazioni. La sensazione è che gli stessi presidenti di regione non ci abbiano mai creduto, coscienti che quel cordone di sicurezza non sarebbero stati in grado di costruirlo. Sono i giovani a pagare, adesso. Pagheremo tutti, domani, per questo buco nero educativo senza precedenti.

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 venerdì 16 Ottobre - 2020
Scuola
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