Scuola: cosa succede se un bambino ha i sintomi del Coronavirus in classe
Quando uno studente ha i sintomi del Covid-19, spiega l’Iss, va isolato in una stanza e i genitori, che vanno subito avvisati, devono portarlo a casa e contattare il medico di famiglia.
Ma a questo punto, chi rimarrà insieme al figlio che va posto prima in isolamento e poi, in caso di positività, in quarantena? A oggi non ci sono indicazioni. Tanto più che il ricorso allo smart working per i lavoratori-genitori vale fino al 14 settembre.
E fosse solo questo: anche i genitori, in quanto contatti stretti, dovrebbero fare un tampone per accertarsi di non essere positivi e, nel frattempo, restare in isolamento. Qui c’è un buco nero: anche fossero negativi, bisognerà capire quali tutele gli saranno concesse visto che con ogni probabilità almeno uno dei due dovrà stare accanto al bambino.
Potranno lavorare in smart working? E se non sarà possibile quale sarà il loro regime giuridico: malattia (Inps) o infortunio (Inail)? Per la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina “non è necessariamente la donna a dover rimanere a casa”. Quale che sia dei due, andrà chiarito prima che 8,4 milioni di studenti tornino in classe.
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