Scuola, i genitori contano sempre meno. E la colpa non è (solo) dei social
“Gli ultimi dati forniti dal ministero dell’Istruzione (quelli che compaiono nei Rav, Rapporti di autovalutazione degli istituti relativi al triennio 2019/2022) mostrano una partecipazione alla vita democratica delle scuole al minimo storico: meno di un genitore su dieci al voto nei licei, negli istituti tecnici e nei professionali; poco più di uno su 5 nel primo ciclo, scuole elementari e medie”.
Prima del 1974 i genitori non avevano alcun ruolo a scuola. A loro spettava altro. A partire dall’educazione.
Poi, invece, con i decreti delegati mamma e/o papà sono entrati a scuola, ufficialmente. Con una rilevanza sempre maggiore. Fino a decidere di essere parte integrante della scuola.
Una componente di un insieme sempre meno autorevole. Sempre più delegittimato.
E’ così che i ragazzi rischiano il naufragio. Troppo lontani da tutto. Dalla terraferma sulla quale vi sono dei genitori troppo spesso più fragili di loro.
Ma anche dalla nave, lontana, sulla quale vi sono dei professori frequentemente privati della possibilità di avvicinarsi a quei ragazzi, per salvarli. Dal mare aperto, da se stessi ed anche da alcuni genitori.
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