Una scuola efficiente nel Sud
L’obiettivo della valutazione è “misurare” (verbo impegnativo e urticante al tempo stesso ) e quindi confrontare i risultati dell’apprendimento scolastico.
Al fine di migliorare il rendimento della scuola mettendo in campo forme di sostegno a istituti, comuni, aree geografiche nelle quali il rendimento appaia meno brillante.
I test Invalsi costituiscono un sistema di valutazione. La quale ha nel mondo intero un ruolo importante nella gestione di sistemi complessi come la scuola. Beninteso nessun sistema di valutazione è assolutamente oggettivo. La scelta degli indicatori utilizzati è sempre influenzata da elementi soggettivi.
Inutile quindi cercare il sistema perfetto. La valutazione serve a stimare in che misura un individuo e/o una struttura abbia raggiunto determinati obiettivi.
Per premiare i più meritevoli.
Per intervenire a sostegno lì dove ci sono ritardi.
Fino ad ora questa funzione dei test Invalsi non sembra sia stata granché esaltata.
Una delle conclusioni cui sistematicamente (quanto inutilmente) conducono i test Invalsi è che studenti meridionali risultano meno preparati. Colpa della scuola che nel Mezzogiorno è in ritardo rispetto al centro, al nord-est…
Mi chiedo: sulla preparazione generale di un ragazzo incidono oppure no i fattori di contesto? La situazione socio-economica della famiglia, il quartiere, la qualità delle strutture, la presenza in casa e sul territorio di biblioteche, l’avere uno o entrambi i genitori laureati…
Se il sistema dell’istruzione nel Mezzogiorno ha delle responsabilità- e le ha- occorre intervenire. E ad intervenire non può che essere lo stato. Concentrando, ad esempio, risorse in quelle aree del paese dove vi sono scuole maggiormente degradate. E sanzionando se c’è da sanzionare.
Se si vogliono colmare le distanze bisogna individuare i problemi ed agire di conseguenza. Il Mezzogiorno ha il diritto-dovere di avere un’istruzione di grande qualità. È una questione di equità sociale. Perché una scuola efficiente è l’unica possibilità di ascesa dei ragazzi provenienti dagli ambienti più disagiati.
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