Maltrattamenti a scuola, non bastano le telecamere. Va valutato il lavoro (e lo stress) degli insegnanti
Diciamo subito che – a parte alcuni fenomeni che rasentano la devianza criminale – molti casi di comportamenti censurabili da parte di insegnanti sono da addebitare a un sistema che li lascia sostanzialmente soli, ad affrontare un compito gravoso, con una delicatezza estrema di rapporti e relazioni, di grande responsabilità e avvertito come ben poco considerato a livello sociale, politico e istituzionale.
Già da tempo – ad esempio – Antonio Marziale, fondatore dell’Osservatorio sui minori e Garante per l’infanzia della Regione Calabria, ha chiesto al Miur che quella degli insegnanti venga riconosciuta come una professione emotivamente usurante, sottoponendo gli insegnanti periodicamente ad una visita psicologica per certificare la sussistenza dei requisiti necessari per lavorare a stretto contatto con i bambini.
Resta poi da vedere quanti insegnanti sarebbero disposti a sottoporsi a verifiche periodiche di idoneità che non si basino solo sul rendimento e anche se le leggi consentano una verifica psicologica costante…
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