Email, per i più giovani è un reperto archeologico
di Simone Cosimi
Dopo aver ammazzato il business degli sms, in fase declinante ormai da anni, le applicazioni di messaggistica stanno pian piano erodendo l’uso della posta elettronica. Specialmente fra i giovani. Il che significa che nel giro di qualche anno il traffico via email potrebbe subire una fortissima flessione dai circa 205 miliardi di comunicazioni spedite ogni giorno.
Telegram dimostra già da tempo la sua versatilità consentendo di inviare file di ogni tipo fino a 1,5 GB, di fatto surclassando in ogni senso la capacità della posta elettronica. Senza contare la possibilità di creare un profilo pubblico e dunque essere contattabili anche senza che il mittente conosca il numero di telefono. A chiudere il cerchio ci sono ovviamente i social network tradizionali, con i loro ricchi servizi di messaggistica come Messenger, pure quello slegato dall’iscrizione a Facebook.
Insomma, al momento l’e-mail sembra sopravvivere fondamentalmente per una frattura generazionale. Un fenomeno interessante perché disegna una rimediazione tutta interna al mondo digitale. Che si ripercuote anche nella scelta delle applicazioni da scaricare su smartphone e tablet. Sempre App Annie conferma in effetti che gli utenti più anziani tendono a preferire applicazioni che mimino e replichino le classiche funzioni da desktop (client e-mail e browser).
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