“Basta compiti a casa”: boom di adesioni alla petizione online lanciata da un preside

la RepubblicaNella sottoscrizione l’elenco delle controindicazioni: sono “inutili, procurano disagi agli studenti in difficoltà, suscitano odio per la cultura, ledono il diritto al riposo, costringono le famiglie a sostituirsi ai ragazzi e favoriscono l’abbandono scolastico. L’alternativa c’è”.

Compiti a casa: sul web la petizione lanciata da un dirigente scolastico di Genova per dire “basta”

Il perché ce lo spiega Parodi: “E’ il concetto sbagliato: ogni alunno avrebbe bisogno di un intervento diverso e assegnare i compiti a casa uguali a tutti è un controsenso. In più, si avvantaggiano i figli appartenenti a famiglie culturalmente e economicamente più favorite”.

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 lunedì 1 Febbraio - 2016
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