Precari della scuola, l’ultimatum dell’Europa
L’Italia ha due mesi per rispondere: rischia una multa di minimo 10 milioni. Sindacati in trincea.
L’Italia, scrive la Commissione Ue nella lettera di messa in mora, utilizza i supplenti con contratti a termine «continuativi», che durano anche molti anni e li lasciano così «in condizioni precarie nonostante svolgano un lavoro permanente come gli altri».
Non solo: anche gli stipendi vanno adeguati, visto che i precari «svolgono lo stesso lavoro ma hanno un contratto diverso» rispetto agli immessi già in ruolo.
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